Acqua, Educazione, Cultura e Sport. A Cremona i gestori del sistema idrico lombardo pianificano le migliori strategie per comunicare i valori dell’oro blu
Maggior coordinamento tra i player locali, creazione di partnership tra gli enti sportivi, riduzione dell’utilizzo della plastica monouso: sono queste le iniziative da sviluppare secondo quanto emerso nel corso del terzo incontro organizzato da Padania Acque, insieme a Anci Lombardia e Water Alliance, la rete delle otto aziende pubbliche del servizio idrico lombardo composta da Gruppo CAP, BrianzAcque, Lario Reti Holding, Padania Acque, Pavia Acque, SAL, Secam e Uniacque).
A confrontarsi su alcune delle sfide più importanti per il settore idrico sono stati i delegati e i rappresentanti di Regione Lombardia, della Provincia, del Comune e dell’ATO di Cremona, insieme con i rappresentanti del mondo dello sport tra cui il CONI Lombardia e alcune delle Associazioni Sportive e Culturali regionali, dell’ARCI Lombardia, di Pubblicità Progresso, Legambiente, CSI Lombardia, Fondazione Sodalitas, oltre ai gestori idrici. Un’occasione di confronto estremamente importante anche alla luce di quanto definito dalla nuova direttiva europea sull’acqua potabile in termini di promozione delle informazioni e dei comportamenti virtuosi verso gli utenti.
«Dagli anni ‘70, purtroppo, abbiamo visto crescere la sfiducia nei confronti dell’acqua del rubinetto a vantaggio del consumo di acqua in bottiglia di cui l’Italia è tra i principali consumatori. Oggi si sta affermando una diversa sensibilità ambientale che mette in discussione le pratiche di consumo poco sostenibili, tra cui l’uso di plastica usa e getta delle bottiglie di acqua minerale. Il proficuo confronto fra tutti player lombardi del mondo idrico della scuola, della cultura e dello sport ha auspicato oggi un collaborativo sistema di rete per incentivare la consapevolezza della bontà, della qualità, dei controlli, della provenienza e dell’economicità, delle acque di Lombardia che alimentano, grazie ai nostri gestori pubblici, le nostre case». Afferma Claudio Bodini, Presidente Padania Acque.
Come è stato sottolineato nel corso dell’incontro, tra gli strumenti di maggior impatto, in particolare sui più giovani, c’è lo sport, potente leva per generare una nuova cultura sul valore dell’acqua. La creazione di partnership tra federazioni sportive, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, amministrazioni, enti di ricerca e università è un altro punto cardine attorno al quale puntare le strategie di rete, per favorire la diffusione di una nuova consapevolezza della salvaguardia della biodiversità, la conoscenza dell'ecosistema e la riduzione dell'impatto ambientale in tutti gli eventi sportivi.
«Promuovere la cultura dell’acqua del rubinetto significa informare tutti i cittadini del valore e della qualità della nostra acqua. Padania Acque, insieme ai Comuni e alla rete di Water Alliance intende intensificare le sinergie tra imprese, associazioni, istituzioni e stakeholder per condividere e mettere a disposizione della collettività buone pratiche ambientali e azioni sostenibili». Commenta Alessandro Lanfranchi, Amministratore delegato di Padania Acque.
La pratica quotidiana della sostenibilità passa necessariamente dalla riduzione del consumo di plastica monouso, anche in occasione dei grandi eventi e delle manifestazioni sportive. Uno sforzo richiesto esplicitamente dalla direttiva europea 2019/904, che impone ai Paesi UE un’inversione di marcia rispetto all’utilizzo di acqua in bottiglia. Fenomeno che tocca in prima istanza proprio l’Italia, che con 206 litri all’anno pro-capite è la prima per consumo di acqua confezionata. Dati che devono spingere i protagonisti del settore idrico a intensificare lo sforzo sinergico con percorsi, iniziative e collaborazioni con il sistema scolastico, le amministrazioni locali e le associazioni sportive e culturali per raggiungere sensibilizzare la comunità su stili di vita più sostenibili e attenti ambiente.