Approvvigionamento dalle falde
L'acqua potabile proviene dalle falde del sottosuolo. La provincia di Cremona è priva di acque superficiali idonee al consumo umano, ma molto ricca di acque sotterranee. Gli accumuli d’acqua sono suddivisi in falde sovrapposte tra loro. Le falde sono il “serbatoio” che garantisce la fonte di approvvigionamento del ciclo idrico.
L'emungimento dell'acqua è l’operazione di estrazione dell’acqua dalle falde attraverso i pozzi e avviene mediante pompe ad immersione. I pozzi che estraggono l'acqua in falda sono detti anche "impianti di captazione".
La provincia di Cremona si sviluppa per una lunghezza di oltre 100 chilometri. La conformazione idrogeologica del territorio è uniforme, ma permette di distinguere tre aree all’interno del territorio: l’area Cremasca, Cremonese e Casalasca. La suddivisione corrisponde a una diversa qualità delle acque.
Zona Cremasca. Le falde hanno buone caratteristiche qualitative. I pozzi sono di profondità modesta, variabile tra 50 e 100 m. Le acque sono caratterizzate da:
- un contenuto di ammoniaca molto basso (tra 0,5 e 1 mg/l), talora assente
- la presenza di manganese e tracce di ferro.
Zona Cremonese. Si trovano pozzi di profondità maggiore (100-150 mt) con acque ricche in
- ammoniaca
- ferro
- manganese
- arsenico
- tracce di gas disciolti quali idrogeno solforato, anidride carbonica e, in alcuni casi, gas metano.
Zona Casalasca. L’acqua delle falde è caratterizzata da:
- sostanze organiche
- ammoniaca
- ferro
- manganese
- idrogeno solforato
- metano
- cloruri
- arsenico.