Coronavirus: l’importanza dell’acqua di rete per la salute e per i servizi igienico-sanitari
Nei giorni scorsi sono circolate sui social network alcune fake news sulla possibilità che le acque reflue e potabili potessero essere contaminate dal CoronaVirus. Nulla di più falso. Il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità, a tal proposito, hanno tempestivamente dichiarato che “non ci sono evidenze di presenza e sopravvivenza del SARS-CoV-2 in acque reflue o in altre matrici acquatiche”, precisando che “le acque di rubinetto sono certamente sicure rispetto ai rischi di trasmissione della COVID-19...” e che “... le correnti pratiche di depurazione sono efficaci nell’abbattimento del virus”.
È infatti scientificamente dimostrato che i coronavirus sono molto sensibili ai disinfettanti, soprattutto agli agenti ossidanti a base di cloro, utilizzati comunemente per il trattamento di acque potabili e reflue. Il trattamento dell’acqua di rete dunque pregiudica la vitalità e la trasmissione del nuovo Coronavirus, scarsamente resistente agli agenti esterni.
L’acqua, bene primario e comune, si conferma una risorsa indispensabile anche al tempo del Coronavirus. La risorsa idrica svolge innanzitutto una funzione igienico-sanitaria perché lava, pulisce, protegge la salute dalle malattie infettive, dai virus e dai batteri. La nostra acqua di rete è sicura e viene costantemente controllata sia dall’ente preposto ATS Val Padana sia dal Laboratorio di Padania Acque – certificato ACCREDIA - che effettua 4.300 analisi all’anno in tutto il territorio provinciale.
L’acqua del rubinetto, dalla fase di prelievo attraverso i pozzi, che raggiungono una profondità di 200 metri, alla sua depurazione, è una delle nostre migliori alleate in questa battaglia, un’emergenza sanitaria e sociale che ha sconvolto la vita di tutti.
L’acqua del rubinetto è protetta e sicura, è buona da bere, fresca, disponibile direttamente nelle nostre case senza bisogno di doversi spostare per acquistarla imbottigliata. La nostra acqua è perfetta per lavarsi e disinfettarsi le mani, una buona pratica e una misura di prevenzione individuale da intensificare, soprattutto in questo momento.
Padania Acque, in qualità di gestore idrico, assicura anche la corretta gestione della raccolta e della depurazione dei reflui civili, industriali e prodotti in ambienti ospedalieri e luoghi di cura.
Ciò consente sempre di contenere la diffusione nell’ambiente di patologie trasmissibili, in particolar modo le malattie virali.
Claudio Bodini, Presidente di Padania Acque, dichiara: «È proprio in questi momenti che si scopre il valore della res publica, pilastro della nostra civiltà. Le Amministrazioni, il Governo, la Sanità, le Forze di Polizia, la scuola, nonché i servizi essenziali (tra i quali il servizio idrico), garantiscono tutti insieme l’efficienza del bene pubblico. L’acqua delle nostre case è nostra amica: è sempre a nostra disposizione, è una bevanda salubre e fresca, è eccellente e perfetta per l’igiene del nostro corpo e per la pulizia della casa».
Alessandro Lanfranchi, Amministratore delegato di Padania Acque, fa il punto della situazione. «La nostra società svolge un servizio di pubblica utilità a servizio dei cittadini. Il nostro lavoro non si ferma, gli uomini e le donne di Padania Acque, sia il personale tecnico sia quello amministrativo, sono in servizio adottando tutte le misure e le cautele del caso per garantire la regolarità del servizio idrico. I nostri sportelli clienti sono momentaneamente chiusi, ma le stesse operazioni si possono espletare telefonicamente oppure attraverso i canali online. Per quanto riguarda i cantieri stiamo garantendo le emergenze e, d’intesa con le ditte appaltatrici, proseguono le attività che non si possono interrompere. Abbiamo chiesto formalmente al Governo di prendere in considerazione la proroga dei termini per le scadenze dei cantieri previste nel Codice Appalti».